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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
ragioniere, patriota, Teramo (17-8-1904) Nel meriggio di stamane la città nostra è stata rattristata dalla notizia, fulmineamente propagatasi, della morte quasi subitanea del cav. Salvatore Leoncavallo, che era stimatissimo nostro concittadino di adozione. Egli fu qui, con la simpatica famiglia, che gli crebbe nell'ambiente nostro, cittadino e funzionario amato per ogni virtù; e perciò generale è stato il lutto per la sua dipartita. Godeva da pochi anni un meritato riposo dopo aver speso le sue intelligenti energie quale ragioniere a profitto dello Stato, e spendeva ora le sue affettuose cure per la famiglia che intensamente amava. Ma noi non ricordiamo il cav. Leoncavallo solo per quello che fu nella famiglia e nell'impiego; lo commemoriamo anche per i meriti suoi di patriota. Nato in una famiglia, che in tempi di tirannide aveva affrontato per la causa liberale ogni sacrificio, giovanissimo entrò a far parte della «Giovane Italia» istituita dal Mazzini e poscia prese parte ai moti rivoluzionari della Basilicata guidati dai Lacava e da altri eminenti cittadini del Mezzogiorno ribelli alla servitù borbonica. Arrischiò con i parenti la pena capitale; e si mantenne sempre fermo nei suoi principii, che piacevasi ricordare specialmente ai giovani. E non è molto, discorrendo con noi, si infiammava agli antichi ricordi e ci animava alle lotte contro i nemici della patria. Povero D. Salvatore, noi ti ricorderemo sempre e la tua memoria ci sarà arra (sic!) a ben fare. Sia pace alla bell'anima tua e la dimostrazione di dolore della cittadinanza valga di qualche conforto alla tua famiglia. (P.)
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