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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
Collecorvino (12-11-1905) [Inizio Voce]disgraz[iata] Sofia dové soccombere. Ah! che strazio crudele per la povera madre, pel marito, per gli altri parenti, amici, conoscenti tutti!... Era giorno di mercato quando accadde la disgrazia e, sparsasi in un baleno la notizia, sembrava che anche sui forestieri fosse accaduto qualche grave sventura!... Fu deposta la morta nella bara e portata fra una calca di popolo piangente nell'antica chiesa Parrochiale di S. Andrea. Intanto nella Chiesa Collegiata si preparava dal Padula un artistico tumulo, e questa mattina alle 9 precise si č dato principio alla funzione solenne, portando il cadavere nella Collegiata con accompagnamento di 8 sacerdoti, del clero secolare e Regolare. […] Al Camposanto, mentre persone addette curavano la distribuzione di abbondante elemosina, il cadavere fu siggillato nella cassa di zinco, chiuso nella controcassa di legno e calato per sempre nella tomba speciale, gentilmente concessa per la defunta dalla Giunta Comunale di Collecorvino. Ed ora riposa in pace, o buona Sofia; prevedesti la morte e l'hai coraggiosamente e cristianamente affrontata. I dolori sofferti ci dicono chiaramente che Dio ha voluto purificarti innanzi tempo per portarti in morte subito in paradiso. Noi non ci dimenticheremo di te, ma tu prega per noi tutti e in modo speciale per i tuoi cari e per quanti si adoprarono nella speranza di poterti allontanare una morte prematura.
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