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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
poeta (4-1-1906) E poiché un'altra anima autentica di artista s'è dileguata dal cielo delle nostre speranze letterarie ed un altro ingegno vivido, scintillante di vigoria e di sentimento è scomparso, pria di espandere a noi aspettanti le ultime fiorite de la sua corolla, noi da cronisti umili de le cose e degli uomini, notiamolo almeno per ritemprarci e raccoglierci ne le memorie di quelli che furono migliori di noi, e che a noi lasciarono il retaggio di una vita onorata ne la sua miseria solitaria e disdegnosa, d'un carattere adamantino e terso come lo scudo d'un medioevale cavaliere senza macchia e senza paura, e d'una classica onda di poscia umana, vibrante, come un'arpa immensa, tutte le voci dei cuori che, nel silenzio del loro pianto, soffrono, credono e sperano..... — Domenico Milelli era nato in Calabria; e da le sue montagne fieramente erette a l'orizzonte, da tutta la natura selvaggia del suo suolo egli trasse, con il latte primo, il suo impeto di combattente e di ribelle, la sua fede di Apostolo de l'umanità trascinatesi di miseria in miseria il fardello pesante del suo inaudito dolore, e lo splendore portentoso del suo bello ingegno fecondo come la più feconda vallata de la sua patria boscosa e silente. E così passò in mezzo al secolo faccendiere e mercante anima orgogliosa che nessuna tabe riuscì ad intaccare, su cui nessun potente calcò la mano senza tremare e senza vergogna, anima vera di artista e di poeta che volle e seppe conservare intatto il santuario del suo cuore senza piegare, mai, nemmeno quando sentì il lamento degli ignari figlioletti che gli chiedevano il pane ed il bisogno che l'urgeva e squassava la povera porta de la sua casa. Altri, cui il temperamento o la sorte donò facilità di piegarsi, di adattarsi a le esigenze de
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