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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
magistrato, Teramo (1-8-1907) Venerdì scorso morì, dopo lunga malattia, il cav. uff. Michele Rocco, sostituto Procuratore Generale di Cassazione a riposo. Quantunque vecchio, contava ottanta anni, pure è stato da tutti pianto, poiché egli fu magistrato di animo integerrimo, fu cittadino che molto amò la terra nostra, tanto che la scelse per passarvi i restanti anni di sua vita. Le esequie avvennero nella chiesa di S. Agostino, e di là alle ore 18 del 27 mosse il corteo. Numerosi estimatori del defunto, amici e parenti, magistrati, avvocati e pubblici funzionarii seguivano il carro funebre di prima classe. Moltissime e belle le corone. Fuori porta Madonna il corteo sostò; ma nessuno prese la parola per dire un saluto all'uomo egregio, al cittadino sapiente, al magistrato integerrimo scomparso... Eppure del corteo facevano parte procura, tribunale, avvocati!... La parola di saluto però fu in quel momento nel cuore di tutti, e noi oggi la raccogliamo e la fermiamo su queste colonne: — Michele Rocco, non la città solo, ma l'intera provincia si ricorderà sempre di te, e ti rimpiangerà con vivo desiderio, perchè tu, ministro di giustizia, non avesti nella tua carriera professionale che un ideale; fare giustizia!... Michele Rocco, tu scendi nella tomba benedetto, amato, ricordato!... Alla vedova, alla nuora, ai cognati, affranti da tanto dolore, le condoglianze da parte della famiglia del «Corriere». — La famiglia Rocco per nostro mezzo ringrazia tutti i gentili che han condiviso il suo dolore.
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