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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
politico, Castellamare Adriatico (29-8-1907) [Inizio Voce]la dignità di uomo pubblico, contento, soddisfatto di aver saputo educare alla sua fede il figliuolo suo, di avergli lasciato il retaggio delle sue virtù. E l'avv. Vincenzo Ranalli, oggi, unico rampollo di questa stirpe di gente virtuosa ed amorosa, ha saputo bene conquistare le nobili tradizioni della sua famiglia. Alla vedova, Sig.ra Vittoria Ranalli, che conserva immacolato l'animo buono ed umile, al caro amico Vincenzo e di lui Sig.ra vadano le condoglianze più sincere ed affettuose. Sia loro di conforto il rimpianto di tutta la cittadinanza che oggi commossa e riverente accompagnava l'estinto sino all'ultima dimora; sieno di sollievo i solenni funerali che in memoria di quell'anima buona, sono stati spontaneamente resi, e mitighino il loro dolore, le parole di stima, di ammirazione, di affetto che in memoria di lui pronunziavano commossi l'egr. Sindaco Conte Marino Delfico, il prof. Di Silverio ed il Nipote Raffaele Verrotti. — Il nostro amico carissimo e collaboratore egregio Vincenzo Avvocato Ranalli è stato colpito da una grave sventura, la morte dell'amato genitore! In questi momenti tristi l'animo nostro è presso la casa visitata dalla sventura. Alla consorte dell'estinto, signora Vittoria, all'amico nostro diletto ed alla moglie signora Lisa Verrotti, alle cognate e ai parenti tutti la nostra parola di conduolo! (N.d.D.)
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