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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
avvocato, politico, Teramo (11-12-1908) Si è spento, serenamente, ad 84 anni di vita, colpito da malore che non lasciò adito veruno alla speranza. Chi lo vide pochi giorni fa camminare per le vie di Teramo e partecipare alle lotte della vita forense, bello, diritto della persona, ancor vegeto nel corpo e nell'intelletto, non sa rassegnarsi a pensare che Egli debba essere stato sottratto all'affetto dei suoi, alla venerazione che di lui avevano cittadini, colleghi e magistrati. E fu venerazione davvero, imperocché l'uomo, del quale oggi lamentiamo, con profonda amarezza, la perdita, fu uomo, cittadino e giurista meritevole della più alta considerazione. Caratteristica perspicua di Federico De Albentiis fu la equanimità. In tutti i momenti di sua vita, verso tutti, specie se avversari, fu sempre equanime, sempre sereno. Calmo negli atti della persona, nella parola sempre misurata e corretta, sorridente anche nei momenti più burrascosi ed amari della vita, non smentì mai, con la semplicità austera dei costumi, la immensa bontà dell'animo suo. Fu giurista di gran grido e valore. Nelle scienze giuridiche trasse dal padre suo i primi ammaestramenti, e poscia, laureato, seguì diritto nella via del Foro, occupando, specie nel ramo civile, il più alto posto, ed esercitando l'avvocheria con decoro, con dignità insuperabile. Ebbe perciò larghissima clientela presso le più cospicue famiglie della provincia, che a lui ricorrevano fidenti per udirne il responso, improntato sempre alla più squisita equità. Ed i colleghi suoi lo vollero, non invidi ma reverenti, più volte alla Presidenza del loro Ordine, che egli onorò, oltreché con la dottrina, con la integrità della vita. Cittadino, compì, da giovane fino agli ultimi tempi, il suo dovere. Chiamato ad alte cariche,
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