[Elenco dei Nomi]

(...segue) Crugnola Gaetano
ingegnere, scrittore, Induno-Olona (8-9-1910)

[Inizio Voce]


traverse dei serbatoi d'acqua» e a far disegni «sui ponti girevoli», prendeva in mano il volume del poeta che gli era caro fra tutti, — il più poeta dei poeti, il fanciullo prodigioso e un po' folle, lo spirito più lontano dai regni grigi del metodo e del calcolo, l'arpa viva vibrante a ogni accordo di amore e di bellezza e di dolore — Alfredo de Musset; e se ne rinfrescava l'animo, come d'un respirar d'aria su vette fiorenti d'erbe aromatiche, e vi studiava il destino d'un genio e dai canti passava alla storia di quella infelice vita e, come un'offerta all'erma del poeta, di quella vita e di quei canti pubblicava uno studio in due volumi, il più ampio studio, forse, d'un italiano su Alfredo de Musset, e certo fra i più dotti e i più acuti. O meditava le pagine limpide e profonde dei moralisti francesi, da Montaigne a Larochefoucauld, e il maestro di scienze fisiche seguiva avidamente quei maestri di scienze morali a esaminare virtù e vizi e calcolare intenzioni ed azioni con modi non forse troppo disformi da quelli ond'egli trattava la forza delle acque e la resistenza delle rocce e l'arte di scoprire i punti deboli e l'arte di precisare le proporzioni e i valori statici o dinamici delle opere, secondo natura o artificio; e anche ai moralisti dedicava ben meditati saggi. O ritornava, con la nostalgia dell'anima latina — che è armonia e luce — agli scrittori classici; e se si annunciavano dissepolti mimi di eronda e odi di Bacchilide e ne uscivano traduzioni, quest'ingegnere discendente dalla linea magna degli scienziati italici si faceva un diletto e un dovere della lettura dei lontani poeti riviventi. Era un fedele lettore di Aristofane. E nei giorni in cui il male, che lo aveva prostrato nel letto, affrettava l'ora della morte, gli fu compagno spirituale Plutarco. Ciò

(segue...)