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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
deputato, Penne (8-12-1910) Alle ore undici a. m. del 20 s. spegnevasi in Penne il nobil uomo sig. Diego Aliprandi, Barone di Nocciano, in età di oltre novantanni. Ebbe tra gli altri uffici, quello di rappresentante di quel collegio al Parlamento nazionale; ma in seguito alla perdita dei figli e della sua rimpianta consorte, si ritirò a vita privata, sdegnoso della fortuna: dolori e sdegno, accresciuti da una cecità negli ultimi anni, completa. Fu un appassionato raccoglitore di opere e monete antiche, che formano il nostro Museo e richiamano tanti cultori dell'arte nella città di Penne. I funerali sono stati degni dell' uomo! Ai parenti esprimiamo le nostre vive condoglianze. — Nella seduta del primo decembre l'on. Domenico Tinozzi commemorava degnamente il defunto Diego Aliprandi con le seguenti parole: «Consenta la Camera che io ricordi un altro nostro collega testé defunto, il barone Diego Aliprandi, Deputato per Penne nelle legislature 9a 10a, 12a e 13a. Discendente da antica e illustre famiglia, egli associò alle tradizioni nobiliari domestiche il culto delle più alte idealità economiche e politiche dei tempi nuovi, e tutte le istituzioni, intese alla elevazione degli umili, lo ebbero convinto fautore e generoso oblatore. Di carattere fiero e indipendente, egli mantenne fede costante al suo partito «la Sinistra storica» e si ritrasse volontariamente dall'agone politico, dopo che l'ala della sventura erasi abbattuta tragicamente sulla sua casa. Gli uomini di governo che l'ebbero modesto ma fedele gregario nelle lunghe lotte parlamentari dal 1868 al 1880, non si ricordano di lui dopo la vittoria, ed egli non brigò, non sollecitò onori, dimenticando i torti sofferti in una operosa solitudine. Alla sua memoria io mando un mesto e riverente saluto, e propongo che la Camera invii condoglianze alla famiglia dell'estinto ed alla Città che gli diede i natali.» Il Presidente della Camera si associò con altre degnissime parole che per ragione di spazio non riportiamo.
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