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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
magazziniere delle privative, Teramo (11-2-1912) [Inizio Voce]leale amicizia, la rettitudine preclara, l'amore costante verso la famiglia e nello adempimento dei doveri di cittadino, di funzionario, di amico venivano insieme a completarne l'ammirazione. Tutta la sua vita, perciò, a questi pregi modellata, fu un apostolato di lavoro intelligente, utile, benefico, che, in tutti gli uffici ove si svolgeva, ebbe a lasciare le orme, dal 1866 a pochi di or sono, nella Direzione compartimentale di Chieti prima come volontario, a Palmi di Calabria nel 1872 quale Commesso nel magazzeno privative; a Brindisi poi come Ufficiale di dogana, e successivamente, sempre avanzando, negli uffici delle privative di Stato, come Controllore a Girgenti, Chiaravalle, Lecce, Pescara; nel 1890 a Penne come titolare Magazziniere, e, residenza ultima, a Teramo, sua Città nativa, ove fu destinato con decreto 24 Settembre 1893; uffici nei quali egli per 45 anni continui diede con entusiasmo, quanto più poté, di energia e di vigili assidue cure, tanto che i Superiori e l'Amministrazione lo ebbero sempre in grande conto ed estimazione. Ed è per tutto ciò che tutti lo circondammo d'affetto e lo avemmo in venerazione di amico. Ed è per questi meriti, il cui esempio lasciò in ogni residenza ove ebbe ad esercitare il suo mandato, che il governo del Re volle insignirlo della Croce di Cavaliere della Corona d'Italia, e si indugiò a concedergli il riposo delle meritate fatiche, sebbene il limite di età e di servizio lo avesse già da tempo raggiunto, trovandosi ormai alla vigilia del 77. anno. Il Cav. Aurelio Urbani fu, soprattutto, galantuomo e illibato, nel senso vero della parola, e, per tanto, il maggior onore noi gli demmo al ricordo di Giuseppe Giusti “che il sapere è ben poca cosa rispetto alla illibatezza della vita”. Ora noi già sentiamo il vuoto che ci ha lasciato,
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