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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
storico, politico, Loreto Aprutino (10-10-1912) [Inizio Voce]e de' suoi studi, ed oltre mezzo secolo della sua vita consacrò a raccogliere con vera competenza ed intelletto di amore tutto ciò che potesse interessare la storia civile, politica, letteraria ed artistica della Regione abruzzese, fondando così una Biblioteca storica-topografica degli Abruzzi, che è la più cospicua tra le Biblioteche regionali d'Italia. E fu questo il principal merito suo, questo il vero titolo alla riconoscenza de' proprii concittadini e degli studiosi. Non si può scrivere accuratamente con esattezza di notizie e ponderatezza di giudizi la storia di una città, di una Regione, di un Regno senza le necessarie fonti a cui attingere; e queste fonti sono di varia natura: collezioni epigrafiche, numismatiche e di sfregistica, avanzi di monumenti ed opere di arte, codici, pergamene, antiche cronache, opere pubblicate attraverso i varii tempi, fossero esse tirate a pochi esemplari, opuscoli e monografie rarissime. A compiere queste raccolte occorsero non solo intelligenza, amore e conoscenza piena della storia e della bibliografia, principalmente della Regione che si vuole illustrare, ma altresì adeguati mezzi finanziarii. I nostri Abruzzi in questo, si può dire, furono fortunati: Camillo Minieri-Ricci, seguendo l'esempio del patrizio chietino Nicolò Pozzi, che aveva pubblicato la sua Biblioteca Napoletana notandovi le principali opere che si riferiscono alla storia delle Provincie napoletane, mise insieme una collezione importantissima di libri, manoscritti ed opuscoli intorno agli Abruzzi, diligentemente descrivendoli ed annotandoli nella sua Biblioteca storico-topografica degli Abruzzi, edita nel 1862, e nella quale sono ricordati 1299 libri a stampa da lui posseduti e 663 opere manoscritte, di sommo interesse per la storia delle nostre Provincie. A questo
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