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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
storico, politico, Loreto Aprutino (10-10-1912) [Inizio Voce]infinito amore raccolse nella sua casa una collezione completa di piatti e di mattonelle della sua Castelli; in cui tutta l'arte veniva rappresentata, dal suo sorgere con Tito Pompei fino all'ultimo degli allievi de' Grue, de' Gentile, de' Fuina, ma fu altresì fortunato scopritore nella Valle della Vibrata delle capanne e di una vasta collezione di oggetti appartenenti al periodo archeleotico o neolotico, collezione che illustrò con dotte monografie e che invano offrì alla nostra Provincia, perchè venisse raccolta in un Museo Provinciale insieme alle ceramiche, alle monete medioevali e romane, alle pietre, ornamenti tutti per noi perduti, che oggi decorano altri Musei, o Settimio Costantini, che le cure dell'amministrazione e della Politica tolsero al culto delle lettere, nelle quali dotato di forte e versatile ingegno e di cultura vasta e geniale, avrebbe certamente stampato orme più durature, e finalmente Giuseppe Savini, che illustrò la grammatica e il dialetto teramano, Carlo Campana, i fratelli Castagna, Daniele Giampietro di Città S. Angelo, Berardo Mezucelli di Teramo, autori di pregiatissimi studi e di lodate monografie intorno ad uomini e cose nostre, ed altri ed altri che illustrarono la nostra Provincia nelle lettere, come Raffaello Pagliaccetti, scultore tra i più insigni, sdegnoso e nobilmente fiero nella sua onorata povertà, e Gaetano Braga, musicista, compositore, violoncellista acclamato e celebrato, non solo in Italia, ma in tutto il mondo civile, perchè portò la inarrivabile dolcezza dei suoni, delle sue melodie, la illustrarono nelle arti. Modestissimo cultore degli studi, ma entusiasta delle glorie della mia Provincia nativa, commemorando oggi Antonio Casamarte, io ho voluto ricordare quegli uomini egregi, che gli furono amici e compagni, troppo presto
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