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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
musicista, patriota, politico, vice-pretore, Colonnella (28-1-1915) [Inizio Voce]ancora, ad una vita di continue peregrinazioni in molte città, come Ancona, Pesaro, Camerino, Spoleto etc. scritturato ora quale direttore d'Orchestra, ora quale primo violino di spalla. Ma per breve tempo, perché sposatosi a quella nobildonna che fu la Sig.ra Concetta Coppa-Zuccari, chiuse ben presto il suo sogno d'arte e si dedicò interamente alla famiglia. La grossolità della sua sagoma contrastava enormemente con la gentilezza del sentire e l'aristocrazia del suo tratto; e l'una e l'altra virtù, innate in lui perchè caratteristica della razza che non traligna mai, egli aveva affinato a mezzo delle divine melodie. Fu patriota sincero e in qualità di ufficiale di milizia mobile combatté nei pressi di Civitella del Tronto l'ultima accanita resistenza borbonica. Fu per vario tempo Vice-Pretore ad honorem, assessore Comunale e coprì, sempre con coscienza e dignità, altre cariche pubbliche. In questi ultimi tempi per il suo isolamento era quasi caduto nella dimenticanza. L'ultima volta che lo vidi, nel congedarmi da lui e nell'augurargli ogni bene, egli più volte mi accennò con la mano tremolante premurandomi a rimanere. Oggi, dopo i funebri, privi di pomposa coreografia, ma imponenti per spontaneo concorso di tutto un popolo, mentre assistevo nel misero e squallido camposanto all'ultimo pio atto, guardando la bara scendere a poco a poco nella fossa, sentivo venire meno in me a mano a mano la speranza: e per un fenomeno strano ma frequente di auto-suggestione, m'è parso di vedere dalla bara, prima che la fossa tutta l'inghiottisse, sollevarsi una mano (la sua mano tremolante) che mi accennava come per un addio, e pareva in quel solenne momento memore che benedicesse, come per placare la tormenta che tutt'intorno infuriava. (V. M.)
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