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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
commerciante, Loreto Aprutino (28-3-1915) [Inizio Voce]lo scopo della sua vita; e se il grande vuoto formatosi intorno a lui non potrà essere riempito del tutto, possa almeno essere alleviato dalla nostra salda amicizia, dall'infinito affetto che noi tutti sentiamo per lui, da quest'intima comunione di spiriti che ci lega. Trovi nella nostra fratellanza di lavoro quel consolo che il suo cuore ferito desidera, e nella comunità della nostra vita la forza per ritemprare l'anima a più dure battaglie. (La Redazione) — Lutto in casa Stoppa — Loreto Apr. 22-3-915. — A tre mesi di distanza dalla perdita della cara loro madre Maria Grazia, Pasquale, Tommaso e Maria Stoppa sono novellamente colpiti dalla sventura con la morte del loro padre Salvatore. Uomo del vero stampo antico, dalla retta coscienza e dal nobile cuore, ferreo nel carattere e nella volontà, col lavoro alacre e col sacrifizio incessante, esercitando con accortezza e fortuna il commercio tra il proprio paese e quelli circonvicini, aveva portato in vera agiatezza la propria famiglia. Accanto a Lui nel lavoro e nel sacrifizio, ebbe sempre la sua buona compagna Maria Grazia che fu la madre vigile ed amorosa dei suoi cari figliuoli. Pensando Egli che il commercio ha così la buona come la cattiva fortuna, non volle incamminare i figli per la via che egli aveva onoratamente battuta, ma li avviò per gli studi e non ebbe mai a pentirsi di ciò, perchè si ebbe le maggiori soddisfazioni morali. Ad età già avanzata una grave jattura piombò sulla sua famiglia, l'ultimo figlio, Carlo, sacerdote degnissimo che tutti rimpiangono, moriva colto da un male fiero e ribelle; questa perdita fiaccò, più degli anni, la sua forte fibra e d'allora non ebbe più pace vera nel resto della vita. Fu uno dei soci fondatori della Società Operaia, della bella istituzione che segnò già da tempo in Loreto
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