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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
avvocato, politico, presidente banca popolare, Teramo (2-4-1916) [Inizio Voce]larghezza e operosità - Non sempre rispose - La gratitudine degli uomini - Nominato Direttore della Banca Mutua Popolare - In sul primo nascere di questo Istituto - Egli con senno prudenza e pazienza - Levollo a tale altezza - Da bastare esso solo - A rendere in Teramo e fuori - Imperitura la memoria - Di colui che ne fu il primo e vero ordinatore. — Entro la chiesa il canonico prof. Giacinto cav. Pannella pronunciò, avanti ad un folto pubblico commosso, un elogio funebre bello, sentito e da cui balzava viva e vibrante la figura dell'Illustre Estinto. Il discorso del prof. Pannella fu molto lodato. […] Fuori Porta Reale il Comm. Albi, direttore della Banca Mutua Popolare, pronunciò con voce rivelante l'interno affanno il seguente elogio: — Signori, prendo la parola presso questa bara, non solo per rivolgere a nome del primo magistrato di questa città, che ho l'onore di rappresentare, e del Consiglio d'amministrazione della Banca, l'estremo saluto a Colui che di essa fu il fondatore e il benemerito Direttore, ma anche per assolvere verso l'Estinto ad un personale dovere di gratitudine. In quel periodo della giovinezza in cui ciascun di noi, compiuti appena gli studi, rimane, le ali dell'ingegno ancor ripiegate, indeciso, prima di drizzare il volo ad una meta determinata, il cav. Ferraioli (io non lo dimenticherò mai) mi esortò ad entrare come Sindaco nella Banca, mi fu largo di ammonimenti e di aiuti, mi rinfrancò ai primi scoraggiamenti e mi volle poi ad ogni costo suo collaboratore. La Banca nel 1882 era stata fondata da Lui, aiutato dal compianto Emidio Cerulli, incoraggiato ed illuminato da Gustavo Mioni, il benemerito Direttore della succursale della Banca d'Italia e da altri volenterosi cittadini che vollero, con tale istituzione, debellare dalle radici la mala pianta
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