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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
avvocato, politico, presidente banca popolare, Teramo (2-4-1916) [Inizio Voce]unanime del Consiglio, a succedergli nella direzione dell'importante istituto. Nominato Ispettore generale non ci abbandonò mai. Era sempre con noi all'ufficio; puntuale, preciso, esempio di attività, quasi angelo tutelare, e consigliere di una grande ed indiscussa competenza. Conservava, sebbene ottantenne, una mente limpida, chiara, una memoria prodigiosa, una conoscenza completa degli uomini, e delle qualità eminenti che conservò fino agli ultimi giorni della sua vita. Qualche volta era burbero, ma era il burbero benefico; quanti atti di pietà, di grande generosità non compì quel povero cuore, atti ignorati dai più, che compromisero non piccola parte del suo patrimonio! Ora una vita di grande operosità e d'instancabile attività si è arrestata per sempre! Ma il suo spirito eletto, buono, aleggerà sempre sulla nostra Banca che egli creò ed amò teneramente destando l'ammirazione di tutti e a Lui s'inchineranno memori e riconoscenti i cuori dei suoi concittadini! Ed ora addio, nostro amato maestro! Nel riposo del sepolcro, ove discendi, ti sia conforto il conoscere che la instancabile attività di lavoro, cui t'informò la tua vita nella Banca sopratutto, non si è arrestata con la tua sparizione; ma che essa sarà continuata da noi, che più che amici, ti fummo compagni indivisibili di lavoro e ti circondammo di cure e di affetto figliali. Le onoranze che noi tributiamo mestamente alla tua memoria, il saluto estremo che noi ti rivolgiamo a nome della nostra città che perde uno dei suoi figli prediletti, a nome del consiglio della Banca, e dei tuoi compagni di lavoro, siano di conforto ai tuoi nipoti, che stupiti dal grave colpo subito, in questo momento non ancora han compreso l'immensità del vuoto che hai lasciato. Possa il ricordo dell'operosità tua, delle tue virtù di funzionario
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