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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
medico, Teramo (9-7-1916) [Inizio Voce]consorte, alle pie e gentili figliole, sulle quali più forte si converse l'affetto dell'indimenticabile scomparso, dopo che la morte due anni or sono gli rapì l'unico figliol maschio, mandiamo l'attestazione del nostro profondo conduolo, che si estende a tutto il parentado, e in ispecie al nostro amico carissimo avv. Francesco Campanella, che sposò una sorella diletta dell'Estinto. — I funerali celebrati nel mattino del 6, di una imponenza commossa e grandiosa quale a Teramo di rado si è vista, sono riusciti un'alta e solenne manifestazione della stima e dell'affetto che tutta la cittadinanza nutriva verso l'elettissimo Estinto. Già fin da quando corse in città la notizia della gravezza del male onde Egli era stato colpito, non ci fu casa di signori, come di popolani, in cui non si trepidasse per la salute di Lui, non si facessero voti e preghiere per la sua guarigione. E quando si diffuse poi la notizia dell'immane sciagura, non ci fu famiglia in Teramo ove non si fosse pianto, non si fosse sentita profonda costernazione ed immensa pietà per la sventurata famiglia. [appr.]
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