[Elenco dei Nomi]

(...segue) Marozzi Angelo
funzionario provinciale, Teramo (20-8-1916)

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che altri, non del suo ingegno e delle sue attitudini, facilmente ricovrono. Questo l'impiegato, da additarsi veramente a modello, impiegato non agevolmente sostituibile in Amministrazione di importanza non comune. Che dire dell'uomo? Pochi, come Angelo Marozzi, hanno avuto nelle multiformi relazioni sociali l'assoluta padronanza di sè, fondata su una rara bontà di animo, sulla sincerità degli intenti, sulla schiettezza e semplicità dei modi, sull'attaccamento più disinteressato all'amicizia. Lo stoico motto da misantropo, dello scrittore romano - frons, oculi, vultus persaepe mentiuntur, oratio vero saepissime - aveva in Angelo Marozzi la più categorica e solenne smentita: la sua fronte, i suoi occhi, il suo volto erano invece lo specchio limpido, cristallino del suo animo che non nutriva che sentimenti di bontà e di altruismo; e dalla sua bocca mai si sprigionò l'acre ed insidiosa menzogna, ma solo la tersa espressione della dirittura del carattere e della verità, non duramente detta, ma insinuata quasi con l'espansione affettuosa di una innocente fanciulla. Ecco perchè grande era l'ascendente del Marozzi sugli amici che egli contava numerosi e qui e fuori, e che a lui ricorrevano, fidenti, per consiglio e conforto. E forte di tale ascendente, in più rincontri insperati benefici egli loro rendeva, senza che l'amor proprio di essi ne fosse anche leggermente ferito. Ah! per te, amatissimo Angelo, non è questo quel dì della lode che la fatalità e la maestà della morte può anche giustificare; siamo qui, nel separarci da te, ad attestarti tutta la nostra ammirazione per le tue virtù impareggiabili di uomo e di funzionario; siamo qui tutti, in fascio, in coro, ad esternarti tutto il nostro cordoglio per la tua perdita immatura. [appr.]