[Elenco dei Nomi]

(...segue) Ferrante Giovanni
magistrato, Roma (20-11-1921)

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sembrava irradiasse amore e pace. Austeri, come l'Estinto desiderava, ma solenni riuscirono i funerali, diretti dall'Impresa Raveggi. La Magistratura locale vi intervenne al completo e vari Enti e Sodalizii si fecero rappresentare. […] Nella Chiesa della Madonna dei Monti ebbero luogo le funzioni religiose e la Benedizione della Salma, dopo la quale S. E. il Generale Ciacci, con commosso e riverente pensiero, volle rievocare la figura morale dell'illustre Estinto pronunziando il seguente discorso: — Con quella commozione che assale chi è colpito da una irreparabile sciagura, che profondamente lo addolora, mi accingo a compiere il mesto dovere di porgere l'estremo vale al Presidente di Corte d'Appello Grand'Uff. Giovanni Ferrante, che da lunghi tanni mi onorava di fraterna amicizia da me contracambiata con pari sincero affetto. La immatura perdita di Giovanni Ferrante, non solo piomba nel lutto più desolante i parenti che lo adoravano; ma desta anche un senso di sincero dolore negli amici, e rattrista profondamente quanti lo conobbero e dovettero quindi apprezzare la bontà, le virtù ed il valore di quest'uomo veramente superiore, di questo magistrato insigne. Non ho bisogno di ricorrere a vane espressioni per tratteggiare la sua bella figura di uomo e di cittadino. Quanti lo conobbero sanno che Giovanni Ferrante ad una chiara e vivace intelligenza, univa una profonda e soda coltura, ad un animo gentile e delicato associava un carattere fermo, adamantino, al cuore capace dei più squisiti sensi univa la rettitudine della sua coscienza. Uomo probo di elevata moralità pur potendo col frutto del suo lungo ed indefesso lavoro condurre la vita assai comoda, preferì avere un'esistenza modesta che senza privazioni gli permise di dimostrare, ogni qual volta gli si presentò l'occasione,

(segue...)