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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
magistrato, Roma (20-11-1921) [Inizio Voce]voluto rievocare l'episodio saliente della sua vita. Quantunque non vogliamo qui poiché lo spazio non consentirebbe, riportare la più piccola parte di quanto fu scritto sul Presidente della Corte di Assise dì Lucca, non possiamo tuttavia non riprodurre come il Nuovo Abruzzo commentasse sotto il titolo a Processo finito la fine del processo Musolino: “Il Processo Musolino è finito, come doveva, con la condanna del Protagonista alla pena dell'ergastolo. Il verdetto dei Giurati è stato appreso, con soddisfazione dalla pubblica opinione, che ha visto con piacere resa giustizia senza prevenzione e senza esitanze. Senonché non è di Musolino o del verdetto che intendiamo occuparci. E' di un nostro concittadino che sentiamo il dovere di parlare, del Cav. Giovanni Ferrante, Presidente delle Assise di Lucca, dalle quali il Musolino è stato giudicato. Innanzi tutto con lieto animo abbiamo appreso come tutta la stampa sia stata unanime nel rilevare la fermezza, l'energia ed anche l'avvedutezza del «Presidente» nel dirigere il lungo, tempestoso e difficile dibattimento. Di fronte al dilagare di passioni non lodevoli, alla mania di réclame e di scandalo, cui i primi difensori, quelli elettivi, del Musolino, si erano abbandonati, il cav. Ferrante, con mano ferma, con proposito ferreo di non lasciarsi sopraffare, di volere che il processo andasse innanzi, e giustizia si rendesse, ha portato a compimento, uno dei più celebri, passionali processi dei nostri tempi. Egli ha tagliato corto su tutto, con energia e sapienza, riuscendo ad armonizzare i diritti sacrosanti della difesa con quelli della Società. Ed allorquando si è trovato di fronte a situazioni delicate e nelle quali occorreva temperare l'amor proprio degli avvocati lucchesi con le esigenze della Giustizia, Egli ha spiegato un tatto
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