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(21 aprile 1925)
Il Solco, nell'annunciare la morte di Luigi Barbara, traccia un breve profilo dell'illustre peronalità di Loreto Aprutino: "Egli era una bontà infinita, un'energia morale, una luce di intelletto, un consigliere equanime e paziente, che tutti ascoltava e tutti aiutava, specie gli umili che trovavano in lui un vero protettore, un vero padre. Quale funzionario fu impareggiabile ché all'immensa operosità accoppiò uno squisito senso di delicatezza e di giustizia in modo da armonizzare e conciliare gli interessi dello Stato con gli spesso contrastanti e divergenti privati. Con lo stesso spirito di abnegazione assolse gli altri compiti relativamente alle molteplici cariche da lui ricoperte e specie quale presidente della Congregazione di Carità e quale Presidente della Commissione mandamentale di R.M. - Amante del dovere, ei cadde sulla breccia non meno che l'eroe del campo di battaglia. Durante il breve corso della malattia, cinque giorni prima della sua dipartita, benché oppresso da altissima febbre, volle levarsi da letto e recarsi al suo Ufficio che gli era più sacro di un Tempio; ma poco dopo, stremato dal malore, veniva da alcuni pietosi riportato a casa in tristissime condizioni!... Nella società esercitava un fascino indicibile: uno uno che lo avvicinasse che non ne rimanesse avvinto di simpatia profonda. Se non creatore fu ardente animatore di una delle più belle istituzioni di Loreto Aprutino: la Società delle Bocce, di cui fu presidente beneamato per oltre un ventennio, durante il quale egli ne estese la portata e le benefiche finalità. Vi convenivano tutte le classi sociali stabilendosi quotidianamente fra esse una vera fratellanza di amore e di educazione, e tra gli innumerevoli soci confondevasi fra quelli della gran massa e simpatica classe operaia, i nomi di S.E. Acerbo, del Barone Casamarte, dei funzionari tutti in genere. [...] Nella famiglia fu l'innamorato e felice consorte e padre: per essa, come l'affetto, non ebbe limiti di sacrificio, che Egli usava sopportare serenamente e col sorriso nell'animo. Ne ottenne il meritato premio di vedere i suoi cinque figli, vere perle di giovani, vibranti sempre di tenero amore per lui, e tutti situati in ottime posizioni mercé la buona volontà di essi e il suo lungo sacrificio".
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