Giuseppe Romagna Manoja
(11 novembre 1928)
Nel corso del 1928 Il Solco ha dedicato più volte in prima pagina le notizie relative alla spedizione artica di Umberto Nobile, che ha visto la partecipazione del teramano Giuseppe Romagna-Manoja quale comandante della nave "Città di Milano". In questo numero viene riportata in prima pagina un breve profilo dell'illustre concittadino:
GIUSEPPE ROMAGNA-MANOJA è un Teramano e a Teramo ha ancora parenti e amici della sua giovinezza che lo ricordano con affetto.
Nacque nella casa paterna in Via Vittorio Veneto (già Via Teatro Vecchio) il 15 settembre 1881.
A 21 anni, guardia marina, navigava i mari della Cina e dell'Estremo Oriente.
Nella guerra Libica fu ufficiale di rotta, posto di altissima responsabilità, della divisione navale Thaon di Revel. Uomo di sicura e profonda coltura scientifica, fu scelto fra i migliori e più colti ufficiali della R. Marina, a insegnante di astronomia e navigazione alla R. Accademia Navale e diresse numerose e laboriose crociere idrografiche su le coste della Libia, nel Mare Egeo, nel Mar Rosso, in Somalia per la compilazione delle carte di navigazione di quei mari.
Nella guerra europea fu, prima, col Duca degli Abruzzi sulla corazzata "Conte di Cavour" poi comandante in seconda, agli ordini del Principe di Udine, della nave da guerra "Ippolito Nievo" e il suo valore fu segnalato da numerose e ambite decorazioni.
E il Duca degli Abruzzi gli indirizzò, mentre si apprestava a partire per l'impresa polare il seguente telegramma: "Sono ben lieto che la Marina partecipi al nuovo viaggio aereo che, compierà il generale Nobile e sono sicuro che la Nave al suo Comando sarà di piena assistenza ai valorosi che per le vie dell' aria tenteranno nuove scoperte geografiche e farà, come sempre, rifulgere le doti tecniche del personale della R. Marina. I miei più fervidi voti l'accompagnano".
L'impresa leggendaria del Polo lo trovò al posto di comando, riconfermandolo alla ammirazione dell'Italia tutta e all'orgoglio di questa gentile terra del forte Abruzzo, che diede i natali.
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