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(19 maggio 1934)
Al Teatro Comunale si è svolta una cerimonia di commemorazione dedicata al poeta dialettale Luigi Brigiotti alla quale erano presenti le maggiori autorità del capoluogo. Nella orazione di Luigi Illuminati, questi tratteggia la figura del Brigiotti, poeta del buonumore: «La poetica di Luigi Brigiotti si definisce con gli atteggiamenti naturali del suo spirito. Il suo buon umore indulgente e remissivo è il sorriso della sua poesia, la forma garbata ed aculeata della sua satira diretta a sottolineare senza malignità gli aspetti meno seri degli uomini e delle cose per trarne figure e maschere che si guardano con dilettoso compiacimento, come immagini riflesse dalla superficie leggermente ricurva di uno specchio. La sua satira è il gioco di una bonaria malizia, di una ingegnosa intelligenza che si effonde nella verità per ricavarne la gioia di un fresco sorriso. [...] Non è la sua una satira spinosa e mordace, ma serena ed ilare come una risata fanciullesca che scoppia sulle labbra e nasce dal cuore». Illuminati cita anche un commovente episodio: «Una volta eravamo diversi amici sulla spiaggia di Francavilla a Mare in un magnifico pomeriggio di agosto. L'Adriatico sonnecchiava in una infinita calma di tersa azzurrità e le paranze lontane spiegavano la pompa fastosa e festosa delle vele istoriate. Cesare De Titta ci lesse in quella silenziosa quiete pomeridiana alcune delle più commoventi sue liriche del volume allora inedito di "Gente d'Abruzzo". Il Brigiotti sentì più degli altri il dolore tragico di alcuni di quei poemetti e non poté contenere il piano. Parve un fanciullo, e commosse tutti noi in quella così aperta ed eloquente manifestazione della sua anima che con le lacrime rivelava d'amore profondo che l'avvinceva a questa nostra terra, dalla quale non seppe né volle mai allontanarsi. Il De Titta lo abbracciò e lo baciò».
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