E le finestre si chiudevano e si udiva aprire qualche uscio da via; venivano fuori i più curiosi che si mettevano a girare cercandosi per sapere, e andavano dai fornai che lavoravano al caldo. Verso l'alba era già sparso per tutte le case che il sindaco da parecchi giorni aveva ricevuto una lettera del Governo da dissuggellarsi soltanto alla mezzanotte tale, appunto quella, con l'ordine di eseguire ciò che in essa lettera era prescritto. Il sindaco quella notte aveva vegliato sino al punto delle dodici, poi aperta la lettera aveva fatto il suo dovere; e così il suo Comune, come certamente tutti i Comuni del regno nella stessa ora, aveva udito proclamare il Principe di Carignano: proclamarlo addirittura Sovrano invece che reggente. Forse il messo comunale, cui il Sindaco aveva di certo messo in bocca le parole, n'avrà omesso qualcuna che gli sarà parsa difficile a dirsi, ma il fatto sta che quei vecchi narravano così appunto e sempre a tutti senza mutar nulla.
Narravano pure che il giorno appresso era stata nel borgo una grande agitazione e che le famiglie un po' in sù avevano fatto subito due partiti ciascuno seguìto da una porzione di popolo, un po' di qua un po' di là. Allora - stando ai racconti - tutti quelli che da sei o sette anni si erano chiusi in sé per paura di pagar tutte in una volta le loro infedeltà al Re e le loro amicizie dal tempo dei francesi, alzarono un po' la cresta; gli altri che si erano rimessi con gioia all'antico andare e davano ad essi del giacobino, quasi minacciando tacquero e stettero a guardare.
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