Oramai tra tutti l'abbiamo, o quasi, staccata dal Regno... Se non si riuscisse a fare l'unità, gioco che la mano per pigliarsi l'isola sarebbero visi di stenderla gli Inglesi... — Non ci han qui nel porto la nave ammiraglia che si chiama Hannibal?...
7 giugno.
Nella gran sala della Trinacria si desinava una allegra brigata, a festeggiare un drappello d'animosi venuti da Malta, su d'una barca peschereccia. Scesero a Scoglietti, e camminando a furia di sproni e di oro vennero difilati a Palermo.
Lo sciampagna fiottava dai bicchieri e dal cuore la gioia; gioia della vostra, o anime lombarde! Siete leggiadri e prodi.
9 giugno.
Gli abbiamo visti partire. Sfilarono dinanzi a noi alla marina, per imbarcarsi, una colonna che non finiva mai, fanti, cavalli, carri. A noi pare sogno, ma a loro!... Passavano umiliati, o baldanzosi. Superbi i cacciatori dell'ottavo battaglione che combatterono a Calatafimi e qui, lasciando qualche morto in ogni punto della città! Certo li comandava un valoroso.
Se ne vadano, e che ci si possa rivedere amici! Ma di qui a Napoli come è lunga la via!
10 giugno.
Tuköry è morto. Non in faccia al sole, non sotto gli occhi nostri nella battaglia, l'anima sua non è volata via sulle grida dei vincitori. Egli si è spento a poco a poco, in letto, vedendo la morte venire lenta, egli che soleva andarle incontro, galoppando baldo colla spada nel pugno. Gli avevano tagliata la gamba, rottagli da una palla al ponte dell'Ammiraglio; si diceva che l'avremmo visto ancora a cavallo dinanzi a noi; ma venne la cancrena e lo uccise.
| |
Regno Inglesi Hannibal Trinacria Malta Scoglietti Palermo Calatafimi Napoli Ammiraglio Trinacria
|