..!»
«Ma Epulone è all'inferno, ed Eleazaro nel seno d'Abramo! Ed è più facile ad un camello passare per la cruna d'un ago, che ad un ricco entrare nel regno dei cieli...! Questa consolazione, ai poveri, l'ha lasciata Iddio...
«Ebbene! - disse Giuliano - allora le ripeto che io non vo' sapere di questo Dio. Smettiamo di parlare di lui!
«Ed egli vi punirà colla morte del corpo e con quella dell'anima...!
«No..., egli quando gli pare, ci coglie sulla via di Damasco, e di Saulo fa San Paolo! Ma via, ha più nulla a chiedere da me?
«Che veniate a fare la pasqua; chè questo scandalo nella mia pieve non lo voglio soffrire!
«Ripeto che la Pasqua la faccio con mia madre: e salendo talvolta su qualcuno di questi monti, mentre nasce il sole o quando va sotto. In quelle ore piene di voci misteriose, io m'inginocchio volentieri, e guardo, e ascolto... Allora Dio mi si fa sentire più vicino..., e rifaccio la pasqua alla mia maniera con lui....
«Ah! ah! - sclamò il prete, e si vedeva chiara la collera che gli fiottava dentro: - penso che voi vorreste salirne uno dei monti, ma uno tanto alto, da poter vedere la Francia e Parigi, e le carnificine, che desiderate di poter fare anche qui!
«Sì - rispose il giovane con sicurezza meravigliosa - la Francia e Parigi....; ma non occorre tanto...! Vede laggiù il Settepani, San Giacomo, tutta quella catena? I varchi sono facili, e dall'altro versante, forse in questo punto, l'esercito della repubblica salisce?
«Salisce,.. salisce, un corno! - urlò il pievano, terribile in vista non si capiva bene se per minaccia che gli paresse d'aver ricevuta, o che volesse fare: - matto voi e chi vi somiglia!
| |
Epulone Eleazaro Abramo Iddio Giuliano Dio Damasco Saulo San Paolo Pasqua Dio Francia Parigi Francia Parigi Settepani San Giacomo
|