Non venivano mai quei Francesi!
Non venivano? Avesse potuto leggere nell'animo del proprio padre, l'avesse udito maledire tra sè i repubblicani e la Francia; e avrebbe capito come i Francesi erano vicini! Egli non andava neanche più al borgo, per non udirne parlare; perchè là si dicevano cose da farlo basire. Oggi la rotta dei Piemontesi e degli Alemanni al ponte di Nava; domani la presa d'Ormea, di Garessio, di Bagnasco, tutti luoghi che egli sapeva alla grossa come fossero poco discosti; un'altra settimana, due forse, e la guerra alpina sarebbe stata perduta pei regi e per gli imperiali; e i repubblicani, eccoteli padroni di scendere a lor agio a divorarsi le Langhe.
S'aggiungeva a queste cose, che sua Maestà Vittorio Amedeo, aveva di quei giorni mandato ai magistrati, e ai parrochi di tutti i villaggi e borghi e città un bando, col quale comandava a tutti d'ogni grado e stato, purchè atti alla guerra, si provvedessero d'armi e di munizioni, quante bastassero per giorni quattro, e si tenessero pronti a movere contro i Francesi al primo cenno. Il Re parlava di premi e di pene; e il signor Fedele per parer di quelli non atti alla guerra, oltre a non recarsi più al borgo, quasi non usciva più dalla palazzina.
«O Madonna! - gli era venuto di sclamare una sera spogliandosi per andare a letto - se voi terrete i Francesi lontani dalle mie campagne; se mi renderete sano e salvo il barone e mi aiuterete a condur Bianca sulla buona via; vi edificherò una cappella proprio nel mezzo dei miei vigneti, e vi farò celebrare ogni domenica una messa da questi frati, santi servi vostri e del serafico San Francesco!
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