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      Quando giunse a scoprir D..., i vichi sulle riva del torrente, il castello, il campanile, tutto parve sorridergli come ad un amico, e dirgli che dei guai di Giuliano, e dei patimenti della signora Maddalena, niuno sapeva nulla. Il suo sguardo si posò sulla casa di lei, che spiccava fra l'altre, col suo piazzale ombrato di viti prosperose; e a mirare quelle mura d'allegra vista, non sembrò vero manco a lui, che lì dentro si fosse annidata la sventura.
      A quel punto del suo cammino, udì un cavallo che gli veniva dietro di trotto; e tirandosi in sulla proda della via, si fermò per lasciarlo passare. Il cavaliero era un ulano alemanno, di quei che avevano svernato a C..., il quale come fu vicino al prete, rattenne la cavalcatura, si scoperse, e facendo vedere un foglio, dimandollo molto rispettosamente:
      «Signor prete, sarebbe lei il pievano di D....
      «No, - rispose Don Marco: - Salga su quel monticello dove vede quel campanile; il pievano abita lassù; vada pur dritto che non può fallare....»
      Il soldato salutò di nuovo, e ripigliando il trotto, tirò innanzi.
      Ma così non fece Don Marco; chè avendo cansato la terricciuola di R.... per non imbattersi nel curato, il quale l'avrebbe annoiato col volerlo seco qualche ora; adesso si studiava passare in parte da non essere visto dal pievano di D.... nè da altri preti, che gliene potessero dire. Si sentiva mal disposto verso gli ecclesiastici; e disviando, discese sul greto del torrente, per guadare alla riva sinistra, e quindi arrivare alla casa della signora Maddalena, che giaceva su quella.


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Le rive della Bormida nel 1794
di Giuseppe Cesare Abba
1875 pagine 480

   





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