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      Canzonare a quel modo un frate, gli pareva cosa da essere punita con un buon abisso spalancato improvviso sotto i piedi; e a tratti si turava le orecchie per non udire quel racconto. Nè di questo pigliava diletto Giuliano, troppo occupato dalle proprie cure; ma quando in riga di commiato alla narrazione, uno dei quattro parlò della festa nuziale, seguita quel giorno, e pel padre Anacleto finita con quella burletta; egli si sentì arricciare la vita. E udì da essi, che il frate aveva menato vanto d'essere stato lui a raddurre Bianca nell'obbedienza del padre; a farle preferire l'Alemanno a un tale che amava da morirne; e udendo, colla destra nello sparato della camicia s'abbrancava le carni per modo, che maggior dolore non gli avrebbe recato l'artiglio d'uno sparviero. Gli altri continuavano a dire della cerimonia, dello sposo e della sposa; parevano gli amici di Giobbe intenti a straziare l'amico; ed egli guardando in alto, quasi a chiedere consiglio a qualcuno di lassù: più degli astri che risplendevano silenziosi e tranquilli; più dell'inno che si levava dalla natura verso il regno dell'anime; più dell'amore com'egli l'aveva sempre inteso, gli parve bella la morte. Dunque, colui che gli aveva tolta la donna sua, non era quel soldato straniero, ma un uomo della sua terra, della sua lingua, un frate; quel frate che aveva predicato a D.... la quaresima, e che sua madre aveva tanto lodato? Oh! se non fosse stato il pensiero di lei cui aveva già dati troppi scontenti; se non fossero state quelle sue parole di morte, che solo a rammentarle gli toglievano ogni forza; che sì che sarebbe tornato al convento, e aspettato tanto che quel frate venisse fuori, gli avrebbe insegnato a leggere nel vangelo!


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Le rive della Bormida nel 1794
di Giuseppe Cesare Abba
1875 pagine 480

   





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