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      ... se fosse qui il signor pievano....»
      Fu come se in quel punto la signora avesse visto il più bel sole del mondo, innondare la camera di luce. «E sì - disse, facendo segno di volersi rassettare sul guanciale: - il pievano, il viatico, il Signore che ti benedica!»
      Giuliano, manco pensando che il pievano avrebbe ghignato, a vederlo capitare da lui; si mise giù pel buio della scala, e fu nell'atrio in un lampo. Là si abbattè in don Marco, il quale partitosi dalla terricciuola di R.... appena finita la battaglia; in quattr'ore di cammino, per largo giro di monti, era riuscito alle spalle degli Alemanni; e veniva a preparare il cuore della signora Maddalena, all'improvviso ritorno del suo figliuolo.
      «Come tu qui? - diss'egli, fermando Giuliano - dunque tu sapevi che gli Alemanni se ne fuggono, e che la guerra è finita?
      «O maestro, mia madre muore! vada... la assista.... io corro pel viatico....» E ripigliò la corsa.
      «Don Apollinare, Dio t'empia il cuore d'umiltà!» sclamò don Marco, dando a queste parole l'espressione dolorosa dell'animo suo, colpito dalla triste nuova; ed entrando in quella casa del lutto, trovò Marta discesa a torre i candelieri di sul camino della sala, per portarli disopra e porvi i torcetti della Candelara.
      La vecchia vedendo il prete, fu lì per salutare in lui il pievano; ma ravvisato don Marco, fece le maraviglie e il saluto, più cogli occhi che colle parole; e diè di volta coi candelieri in mano, per portare alla padrona la consolazione di quella notizia.
      «Dunque sta proprio male?


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Le rive della Bormida nel 1794
di Giuseppe Cesare Abba
1875 pagine 480

   





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