«O donna Placidia..., - disse la morente - guardi mio figlio come si affligge...! Giuliano, non vedi i nostri amici che vengono a trovarci?... E a momenti, sarà qui anche il pievano, nevvero?
«Signora Maddalena, - disse don Marco, che in quel mezzo aveva saputo da donna Placidia la fuga del pievano: - pensi ai mille morti che giacciono per i campi in faccia a questa casa: nessun prete gli ha visti, eppure essi sono già tutti nel seno di Dio!
«Oh sì! sì! li veggo! - mormorò la signora, cui l'immagine di tanti morti fece uscire di conoscimento: - quante palme, quante corone! Li veggo salire, salire, fin sopra le stelle; o benedetti, attendetemi; siete morti per ricondurmi mio figlio! Tecla, Giuliano.... li seguo.... li seguo! Oh...! che dolce morire!»
Cessò la voce, sorrise, rimase cogli occhi fissi; e ai bagliori di essi, don Marco indovinava gli spazi infiniti, in cui si sprofondavano quegli ultimi sguardi.
Allora donna Placidia pose la stola sul petto della moribonda, e porse il libro delle preghiere a don Marco, il quale dolcemente le accennò di star zitta.
La signora era entrata nell'agonia. Essa che aveva pensato sempre, con mesta dolcezza, al giorno in cui, udendo i rintocchi della sua agonia, tutta la gente del borgo, si sarebbe inginocchiata a pregare per lei; e in quel pensiero aveva goduto di non avere mai fatto male a nessuno: essa doveva partirsi dal mondo, mentre il villaggio era deserto! Ebbe pochi istanti d'affanno, pochi sospiri: disse ancora alcune parole rotte; poi le sue mani s'allentarono del tutto; la sua persona fece un moto, come per adagiarsi meglio; e finì quasi addormentandosi in un sonno tranquillo.
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