Specialmente, però, quando passavo là vicino ai leoni, combattevo Lucifero e poi m’inoltravo nella vallata ove erano i maghi e le streghe — disse Jo.
— A me piaceva il luogo ove i pesi ci cascavano dalle spalle e rotolavano giù in fondo alle scale — aggiunse Meg.
— Ma quando, arrivate lassù in cima al terrazzo, tra i fiori e il verde ed i nostri tesori, cantavamo un inno di gloria, era il momento più bello per me! — disse Beth sorridendo.
— Io veramente mi ricordo poco di tutte queste cose; so soltanto che avevo una gran paura della cantina e dello stanzino buio e che ero molto contenta quando si mangiava quel buon dolce ed il latte! Se non fossi ormai troppo grande, per questi giuochi, quasi quasi mi piacerebbe di ricominciare! — disse Amy che parlava di rinunziare a giuochi puerili alla matura età di dodici anni.
— Non siamo mai troppo vecchi per questo giuoco, bambina mia, perché è un giuoco che più o meno facciamo poi per tutta la vita. Tutti abbiamo i nostri pesi; la retta via ci sta dinanzi ed il desiderio di esser buoni e di raggiungere la felicità ci è di guida e di salvaguardia nelle tante difficoltà che troviamo prima di arrivare alla pace che è la nostra «città Celeste». Mie piccole pellegrine, non sarebbe forse bene di ricominciare ora il vostro antico giuoco, non per scherzo, ma sul serio e vedere qual parte della strada retta avrete percorso quando sarà ritornato vostro padre?
— Sì, sì mamma, ma dove sono i nostri pesi? — domandò Amy che prendeva le frasi troppo letteralmente.
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