Meg aveva una bella voce e dirigeva insieme alla mamma il piccolo coro. Amy cantava come un usignolo, ma Jo faceva sempre dei gorgheggi e delle variazioni a modo suo e riusciva quasi sempre a finire prima del tempo od a guastare, con una stecca, la più soave melodia.
Avevano sempre cantato fino dal momento in cui, piccine, avevano incominciato a balbettare «Addio mia bella addio» ed ora era diventata un’abitudine cantare prima di coricarsi. La madre era una cantante nata e la, prima cosa che le ragazze udivano, appena sveglie, era quella cara voce e l’ultima, prima di andare a letto, era quella stessa voce, che si univa alle loro, nella preghiera della sera. Quella vecchia abitudine non fu mai abbandonata.
CAPITOLO SECONDO
Un Natale felice.
Jo fu la prima a svegliarsi nella fredda e grigia mattina di Natale e ricordandosi la promessa della mamma cercò sotto il capezzale, e trovò un piccolo libro coperto di velluto rosso. Lo riconobbe subito, perché conteneva la vita del migliore uomo che avesse vissuto sulla terra e capì perché la mamma avesse detto che quello era la migliore guida pel suo lungo viaggio di pellegrina. Svegliò Meg con un «Buon Natale» e le disse di cercare sotto il cuscino. Meg trovò un libro coperto di velluto verde e vide sulla prima pagina, come aveva trovato Jo, alcune affettuose parole scritte dalla loro buona mamma, ciò che rendeva il dono doppiamente prezioso. Poco tempo dopo, Beth ed Amy si svegliarono e rufolando anch’esse sotto i guanciali, trovarono l’una, un libro color cenere, l’altra un libro blu; si sedettero tutte assieme sui letti ed incominciarono a chiacchierare tra di loro, mentre che l’approssimarsi del giorno dava una tinta rosea alle cime dei monti circostanti.
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