Era davvero un bell’uomo e, quel che è più, un uomo onesto ed io ero orgoglioso di essergli amico.
— Grazie, signore! — e Jo, dopo quel discorso, si sentì completamente rassicurata.
— Che cosa hai fatto a questo mio ragazzo? — fu la seconda domanda.
— Ho soltanto cercato di fare amicizia — e Jo gli raccontò tutto ciò che aveva fatto.
— Credi che abbia bisogno di compagnia?
— Sissignore, mi sembra che stia molto solo e forse qualche persona giovane, della sua età, gli farebbe bene. Noi siamo tutte ragazze, una, saremmo tanto contente se potessimo fare qualche cosa per lui: non abbiamo dimenticato il magnifico regalo di Natale — rispose Jo, con accento di gratitudine.
— Niente, niente, quello fu affare del ragazzo. Come sta quella povera donna?
— Va avanti benino, signore — e Jo incominciò a parlare con grande enfasi ed interesse della povera donna, e gli disse che la mamma le aveva fatto ottenere aiuto anche da altre persone.
— Tal quale suo padre! Voglio venirla a trovare uno di questi giorni, diglielo; ecco la campanella del thè: noi lo prendiamo di buon’ora, per via del ragazzo. Vieni giù e continua ad essere una così buona vicina.
— Se non le dispiace....
— Non te lo chiederei se non ti volessi — ed il signor Laurence offrì il braccio a Jo, con la cortesia di altri tempi.
— Che cosa direbbe Meg se mi vedesse ora? — pensò Jo mentre scendeva le scale e i suoi occhi scintillavano di malizia, immaginandosi di già di essere a casa a raccontare tutta la storia.
— Hey! Che cosa è successo a quel ragazzo?
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Natale Laurence Meg
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