Pagina (107/280)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Jo riuscì finalmente a trascinare uno dei pali della palizzata, che era lì vicino, ed assieme a Laurie, prendendo ciascuno Amy per un braccio, la trassero a salvamento, più impaurita che altro.
      — Ora poi bisogna portarla a casa in tutta fretta; avvolgila bene nei nostri mantelli, mentre che io mi tolgo questi noiosissimi pattini — gridò Laurie, ricoprendo Amy col suo soprabito e cercando di slacciarsi le fibbie delle cigne, che non volevano venir via.
      Essi riuscirono finalmente con grandissima fatica a condurre la povera Amy, grondante acqua, tremante e piangente, fino a casa, dove, dinanzi ad un bel fuoco, dopo un po’ di eccitamento, si addormentò profondamente. Durante tutto questo tempo, Jo aveva appena aperto bocca, ed era corsa qua e là col volto bianco e spaurito, col vestito strappato, il mantello gettato sulle spalle, le mani tutte sgraffi e sangue.
      Quando Amy si fu tranquillamente addormentata, e la casa riprese un aspetto un po’ più ordinato, la signora March, che era seduta vicino al lettino, chiamò a sé Jo e cominciò a medicarle le ferite riportate.
      — È salva non è vero? — domandò Jo sottovoce, guardando con rimorso la testolina bionda, che poteva essere scomparsa per sempre sotto l’infido ghiaccio.
      — Sì è salva, cara; non si è fatta alcun male, e neanche si raffredderà, almeno lo credo, perché siete stati molto accorti coprendola bene e conducendola subito a casa.
      — È stato Laurie, io non ho fatto nulla. Mamma, se fosse morta sarebbe stata colpa mia! e Jo si lasciò cadere vicino al letto e, tra i singhiozzi, narrò alla mamma tutto ciò che era accaduto, con molti rimproveri per la sua durezza e con parole di gratitudine per essere stata salvata dal terribile castigo che poteva colpirla.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





Laurie Amy Laurie Amy Amy Amy March Laurie