— Ah, birichina! Intendevamo parlare naturalmente del giovane — esclamò la signorina Bella, ridendo.
— Non vi sono giovani; Laurie non è che un ragazzino — e Meg rise anch’essa nel vedere lo sguardo di disillusione che si scambiarono le sorelle al sentire la descrizione del supposto innamorato.
— Press’a poco della tua età però — disse Nannina.
— Ha l’età di mia sorella Jo; io compisco diciassette anni in agosto — disse Meg, alzando orgogliosamente il capo.
— Il signorino però è molto gentile. Ti manda quei bei fiori! — osservò Anna con aria da saccente.
— Sì, li manda spessissimo; la loro casa è piena di fiori ed egli sa che a noi piacciono molto. Mia madre ed il signor Laurence sono vecchi amici ed è ben naturale che ci sia intimità tra noi ragazzi — e Meg sperava che questo discorso avrebbe chiusa la discussione.
— Si vede bene che non è ancora andata in società — disse la signorina Clara, volgendosi a Bella e scuotendo il capo.
— Innocenza addirittura pastorale — rispose l’altra con un’alzata di spalle.
— Vado a far qualche spesa per le mie ragazze, nessuna di voi ha bisogno di nulla? — disse la signora Moffat, entrando nella stanza con un gran fruscio di seta.
— No, grazie signora — rispose Sallie — ho il mio vestito nuovo di seta per giovedì e non ho bisogno di altro.
— Neppur io, grazie.... — cominciava Meg, ma si fermò a mezzo, perché le venne in mente che avrebbe avuto bisogno di diverse cosette e che non poteva averle.
— Che cosai ti metterai? — domandò Sallie.
— Il mio vecchio vestito di tarlatana, se lo potrò accomodare in modo presentabile.
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