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      — Lo saremo, mammina, lo saremo! — gridarono ambedue di tutto cuore, mentre le auguravano la buona notte.
     
     
     
     
     
     
     
     
      CAPITOLO DECIMO
     
     
      Esperimenti.
     
     
     
     
      — Il primo di giugno! Sono finalmente libera! I King partono domani pel mare! Tre mesi di vacanza! Come sarò felice!!! — esclamò Meg dopo pranzo, entrando in casa e trovando Jo distesa sul sofà in uno stato d’insolito sfinimento; Beth che si levava le scarpe polverose ed Amy che faceva la limonata per rinfrescare tutta la compagnia.
      — La zia March se n’è andata oggi; pel quale mirabile evento gioisci, o mio cuore! — gridò Jo.
      — Sono stata sulle spine perché temevo che mi chiedesse di accompagnarla e, se me lo domandava, sarei stata costretta ad accettare un invito così gentile; ma Plumfield è una specie di cimitero e preferisco esser rimasta a casa! Abbiamo avuto un gran da fare prima di poterla bene imballare nella sua carrozza ed io tremavo ogni volta che mi dirigeva la parola, perché per farla partir più presto aiutavo tutto e tutti e mi rendevo talmente utile che temevo che all’ultimo momento sarebbe stata incapace di fare il sacrificio di separarsi da me. Tremai fino all’ora in cui fu in legno ed ebbi un ultimo terribile spavento al momento in cui partiva poiché mise il capo fuori dello sportello dicendo — Giuseppina, non vuoi...? — Non sentii altro perché mi detti vigliaccamente alla fuga e non smisi di correre finché non ebbi voltata la cantonata ove mi sentivo al sicuro.
      — Povera Jo! Quando è entrata in casa sembrava che avesse dietro di sé una mandria di orsi!


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





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