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      Quando Anna e io facevamo quel che di solito fate voialtre, ve la siete passata abbastanza bene, benché non creda che vi siate molto divertite, né che foste del miglior umore; poi ho pensato, per darvi una piccola lezione, di farvi vedere che cosa accade quando ciascuno pensa solamente a sé stesso, senza curarsi degli altri. Non credete che sia molto più piacevole l’aiutarsi ai vicenda, l’avere doveri giornalieri che fanno godere tanto più le ore libere, e il sopportare con pazienza quello che ci può essere di noioso per rendere la casa bella e piacevole per noi tutti?
      — Sì, sì, mammina, è vero! — gridarono in coro le ragazze.
      — Allora vi consiglio, ragazze mie, di riprendere i vostri piccoli pesi, perché anche se qualche volta vi sembrano gravi, vi fanno del bene e divengono più facili e leggieri a mano a mano che ci si abitua a portarli.
      — Vedrai, mammina, vedrai, lavoreremo come formiche! —— disse Jo — Io, come lavoro delle vacanze, imparerò a cucinare ed il prossimo pranzo che darò sarà un vero successone!
      — Io, mammina, cucirò le camicie per papa, invece di lasciartele cucire a te, — disse Meg.
      — Io voglio ricominciare le mie solite lezioni e non perder tanto tempo colla musica e colle bambole — disse Beth; ed Amy, seguendo il suo esempio, prese eroicamente la sua risoluzione ed aggiunse: — Ed io voglio studiare la mia grammatica ed imparare a far gli occhielli.
      — Benissimo, sono contenta del mio esperimento e credo che non dovrò più ripeterlo; ma ora non andate all’altro estremo e non vi affaticate troppo.


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





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