Pagina (175/280)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      — Sta’ zitto! Non riuscirò a nulla, vedrai!, ma non potevo aver pace finché non avevo provato e non ho detto niente a nessuno perché non vorrei che restassero poi con un palmo di naso.
      — Ma non possono fare a meno di pubblicarli, Jo! I tuoi racconti sono veri lavori di Shakespeare in confronto alle porcherie che stampano adesso sui giornali! Che bella cosa che sarà vederli pubblicati, e come andremo alteri della nostra scrittrice!
      Gli occhi di Jo mandarono un lampo di gioia; è così piacevole ricevere lodi! e la lode degli amici veri è più dolce di qualsiasi montatura di giornali.
      — Qual è il tuo segreto? Mantieni la tua promessa, Teddy, se no non ti crederò mai più! — disse Jo, cercando di estinguere le brillanti speranze sorte a queste parole d’incoraggiamento.
      — Non so se faccio bene a dirtelo, ma, quando prometto, mantengo e sai benissimo che non posso fare a meno di dirti tutto quello che so. So dove è andato il guanto di Meg.
      — È questo il gran segreto? — disse Jo delusa nelle sue speranze, mentre Laurie scuoteva il capo con un volto pieno di mistero.
      — Mi pare che basti per ora se ti dico dov’è.
      — Dimmelo.
      Laurie si chinò e disse a bassa voce all’orecchio di Jo tre parole, che produssero un effetto un po’ comico. Essa lo guardò per un momento tra meravigliata e scontenta, poi ricominciò a camminare dicendo con voce aspra:
      — Come lo sai?
      — L’ho visto.
      — Dove?
      — In tasca.
      — Tutto questo tempo?
      — Sì; non è estremamente romantico?
      — No, è orrendo!
      — Perché? Non ti piace?
      — Si sa che non mi piace!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





Shakespeare Teddy Meg Laurie