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      Non deve esser permesso! Se Meg lo venisse ai sapere, sentiresti!
      — Bada, che non devi dirlo a nessuno!
      — Io non ho promesso nulla!
      — Ma era inteso ed io mi fidavo di te.
      — Bene, non lo dirò per ora; ma mi dispiace che tu me l’abbia detto; sarebbe stato molto meglio se tu fossi stato zitto.
      — Credevo che t’avrebbe fatto piacere.
      — Farmi piacere l’idea che qualcuno venga a portarmi via Meg? No, grazie.
      — Cambierai opinione, quando qualcuno verrà a portar via te.
      — Vorrei vedere che qualcuno ci si provasse! — disse Jo con violenza.
      — Anch’io — e Laurie sorrise.
      — I segreti non vanno d’accordo col mio temperamento; dacché mi hai detto questo non mi sento più bene come prima, — disse Jo con grande ingratitudine.
      — Fa’ una corsa giù per la scesa con me e vedrai che il tuo malumore sparirà in un lampo — suggerì Laurie.
      Non si vedeva nessuno; la bella strada leggermente inclinata le si stendeva dinanzi e, non potendo resistere alla tentazione, Jo prese la rincorsa, lasciando dietro di sé il cappello ed il pettine e seminando forcine mentre correva. Laurie giunse pel primo e vide che la sua medicina aveva prodotto l’effetto desiderato, poiché la sua Atlanta arrivò giù senza fiato, coi capelli in disordine, gli occhi brillanti, le guance infuocate, ma senza il minimo segno di malumore sul volto. — Che bellezza se fossi un cavallo! Così, potrei correre per miglia e miglia e non resterei senza fiato. Che magnifica corsa! Ma guarda in che stato mi sono ridotta! Via, sii buono; vammi a raccattare la mia povera roba — difese Jo, lasciandosi cadere seduta sotto un acero, le cui foglie tappezzavano di rosso il praticello verde.


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





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