Pagina (178/280)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Laurie s’accorse subito della sua commozione e, per distogliere l’attenzione di Meg, domandò premurosamente: — A chi hai fatto visita che ti vedo in grande tenuta?
      — Sono stata dai Gardiners: e Sallie mi ha parlato del matrimonio di Bella Moffat. Dice che è stato bellissimo e gli sposi sono andati a passare l’inverno a Parigi. Ci pensi, che bellezza?
      — L’invidii tu, Meg?
      — Ho paura di sì!
      — Ci ho tanto gusto! — borbottò Jo, mettendosi il cappello con mala grazia.
      — Perché? — domandò Meg, meravigliata.
      — Perché, se ti piacciono tanto le ricchezze, non andrai a sposarti con un povero diavolo — disse Jo, aggrottando le sopracciglia a Laurie che le faceva silenziosamente cenno di badare a quello che diceva.
      — Per tua buona regola, non andrò a sposare nessuno! — rispose Meg, mettendosi in cammino con grande dignità, mentre gli altri due la seguivano, ridendo, parlandosi all’orecchio, saltando e comportandosi come due «ragazzacci», come diceva Meg a sé stessa, benché fosse tentata di fare lo stesso anche lei, se non avesse avuto il suo vestito buono. Per una settimana o due, Jo si comportò in modo talmente strano, che le sorelle ne furono meravigliate. Essa correva alla porta ogni volta che veniva il postino, trattava male il signor Brooke, quando lo vedeva: stava per dei quarti d’ora intieri a guardare Meg con una faccia da martire e correva ad un tratto a baciarla in modo misterioso: con Laurie stavano sempre a farsi segni ed a parlare dell’«Aquila» tanto che le sorelle dissero che avevano tutte e due perduto il ben dell’intelletto.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





Meg Gardiners Sallie Bella Moffat Parigi Meg Meg Laurie Meg Meg Brooke Meg Laurie