Venite subito.
S. Hale Ospedale Blank - Washington.
Che silenzio sepolcrale alla lettura di questa terribile notizia! Parve alle ragazze che la luce si oscurasse al di fuori, che il mondo intiero cambiasse da un momento all’altro e, mentre si raccoglievano intorno alla madre, che la felicità ed il sostegno della loro vita dovesse essere stato tolto per sempre. La signora March si riebbe però subito, lesse il telegramma una seconda volta e, tendendo le braccia alle figlie, disse con voce che non si cancellò mai dalla loro mente: — Partirò subito, ma potrebbe essere troppo tardi; oh bambine, bambine, aiutatemi a sopportarlo! Per alcuni minuti non si udì nella stanza che il suono dei singhiozzi, misti a parole rotte di conforto, a parole di speranza che finivano in pianto. La povera Anna fu la prima a rimettersi e, con involontario tatto diede il buon esempio perché, per lei, il conforto a qualunque dolore era il lavoro.
— Iddio conservi il caro uomo! Signora, signora, non perda tempo a piangere, ma si prepari e parta subito — disse calorosamente, mentre s’asciugava gli occhi col grembiule e, dopo aver data una forte ed affettuosa stretta di mano alla sua padrona, si mise al lavoro con grande energia.
— Ha ragione: non è tempo di lacrime questo: state quiete, ragazze e lasciatemi pensare.
Esse cercarono di calmarsi, poverette, mentre che la loro madre, pallida, ma tranquilla, cercava di soffocare il proprio dolore, per potere pensare al loro benessere.
— Dov’è Laurie? — domandò ad un tratto, dopo aver messo un po’ d’ordine nelle sue idee ed aver deciso sulle prime cose da farsi.
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