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      Una lettera da Washington le rese ancor più tristi ed inquiete; il signor March aveva avuto una ricaduta ed il ritorno a casa pareva più remoto che mai! Che brutti giorni furono quelli! Com’era solitaria e triste la casa e com’erano mesti ed angosciati i cuori delle sorelle, mentre che lavoravano ed aspettavano, coll’angiolo della morte che distendeva le sue grandi ali sulla casa, una volta così felice! Allora sì che Margherita, mentre sedeva sola sola al suo lavoro, colle lacrime che spesso le rigavano le guance, cominciava a comprendere quanto era stata felice con i beni che aveva prima avuto e disprezzato e quanto questi fossero più preziosi di qualunque agiatezza che avesse potuto darle il denaro; quanto era stata ricca in amore, protezione, pace e salute, che sono le vere benedizioni della vita. Allora sì che Jo, alla vista delle continue sofferenze dell’amata sorellina, con quella vocina patetica sempre nell’orecchio, imparò a conoscere a fondo la bellezza e la bontà del carattere di Beth, vide e sentì quanta era l’affezione che Beth si era saputa guadagnare colla sua disinteressata ambizione e riconobbe e capì quanto valore avessero nel mondo quegli esseri che, vivendo unicamente per gli altri, aiutavano a rendere la famiglia felice coll’adempiere quei doveri e quelle semplici virtù che tutti possono possedere e che ognuno dovrebbe amare e valutare molto più che ingegno, ricchezza e bellezza.
      Ed Amy nel suo esilio desiderava tanto di esser in casa! Come avrebbe lavorato volentieri per Beth!


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





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