— Che cosa e’è? — domandò Jo dimenticando nella sorpresa il suo dolore.
— Ho telegrafato a tua madre ieri e Brooke ha risposto che sarebbe partita subito: così arriverà questa sera e vedrai che tutto andrà bene! Sei contenta, Jo?
Laurie parlava rapidamente con grande enfasi ed eccitamento; aveva tenuto questa notizia segreta, per paura di’dare delle vane speranze alle ragazze o di far del male a Beth, ma ora non poteva più star zitto.
Alle parole di Laurie, Jo dapprima impallidì, poi balzò su dalla seggiola e, al momento in cui Laurie cessava di parlare, lo elettrizzò gettandogli le braccia al collo e gridando con gioia: — Oh Laurie, oh mamma, sono così contenta! — Non pianse la povera Jo, ma rise convulsamente e tremava tutta e si teneva stretta al suo amico come se questa notizia l’avesse un po’ sbalordita. Laurie, benché assai meravigliato da questo modo di procedere, mostrò gran presenza di spirito, l’accarezzò dapprima, poi, vedendo che si ricomponeva, azzardò uno due timidi baci, cosa che richiamò Jo subito in sé. Tenendosi stretta alla ringhiera della scala per non cadere, lo allontanò gentilmente, dicendo con voce semiseria: — Oh no! Non volevo far così, ma sei stato così buono e così bravo di telegrafare alla mamma che non ho potuto fare a meno di abbracciarti. Non mi dare mai più del vino, Teddy, mi fa fare di queste belle cose!
— Non mi dispiacciono affatto — disse Laurie, ridendo ed accomodandosi la cravatta — Ora sta’ a sentire. Io ho cominciato da qualche giorno ad essere inquieto ed il nonno pure; abbiamo pensato che Anna si prendeva una responsabilità troppo grande e che la vostra mamma avrebbe dovuto esser avvertita.
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