Non ci avrebbe mai più perdonato se Beth.... se accadeva qualcosa insomma. Perciò ho indotto il nonno a convenire con me che gli pareva fosse tempo di muoversi e ieri andai al telegrafo e telegrafai, benché Anna mi volesse quasi mangiare quando le proposi di avvisare vostra madre. Tu sai che non posso soffrire di essere contrariato, specialmente quando so di aver ragione e l’opposizione recisa di Anna mi decise a mandare il telegramma. Vostra madre verrà di certo; e l’ultimo treno arriva alle due di stanotte. Io andrò alla stazione a prenderla e tu non hai da far altro che celare la tua gioia e tener Beth tranquilla fino all’arrivo di questa benedetta mamma.
— Laurie, sei un vero angelo! Come posso ringraziarti?
— Abbracciami di nuovo, ci ho preso gusto! — disse Laurie con un’espressione birichina, cosa che non aveva avuta da quindici giorni.
— No, grazie; lo farò per procura quando verrà tuo nonno. Non ti tormentare adesso, ma va’ a casa e riposati poiché dovrai star su tutta la notte. Iddio ti benedica, Teddy, Iddio ti benedica!
Mentre parlava, Jo si era a poco a poco avvicinata all’uscita e, terminato il discorso, sparì precipitosamente in cucina, ove si sedette un minuto per dire ai gatti che le facevano circolo, che era così felice, tanto felice, mentre Laurie partiva tranquillamente, rallegrandosi di aver compiuto così bene l’opera sua.
— Quel ragazzo s’immischia sempre nelle cose che non lo riguardano, ma gli perdono questa volta e spero che la signora arriverà subito subito — disse Anna con un sospiro di sollievo, quando Jo le annunziò la buona notizia, e Meg, felice anch’essa, si rinchiuse in camera sua a rileggere la lettera venuta, mentre Jo metteva in ordine la camera della malata ed Anna si affrettava ad andare in cucina per preparare qualcosa per gli ospiti attesi.
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