Ester mise nella stanzetta da toilette un tavolino con un panchetto, ed attaccò al muro un quadro che aveva tolto da una delle stanze disabitate. Ella credeva che esso non avesse gran valore e lo prese, sapendo che Madame non sarebbe mai venuta a saper nulla. Ma era invece una copia dal gran valore di uno dei più bei quadri del mondo e gli occhi di Amy, sempre pronti ad ammirare il bello, non si stancavano di guardare il soave volto della madre divina, che le faceva risvegliare i più dolci ed elevati pensieri. Sul tavolino ella pose la sua bibbia, il libretto di preghiere ed un vasetto pieno dei fiori più belli che le portava Laurie e cominciò a stare ogni giorno per un po’ di tempo in quella stanzetta per rivolgere il suo pensiero a Dio e pregarlo di risparmiare la sorellina.
Ester le aveva dato un rosario nero con una crocetta d’argento, ma Amy lo attaccò al quadro e non se ne servì mai, non sapendo se fosse permesso di adoperarlo per preghiere protestanti.
La bambina faceva tutto questo con grande sincerità ed era cosa naturale poiché, lasciata sola e lontana dal suo nido, sentiva il bisogno di una mano protettrice a cui appoggiarsi ed istintivamente si rivolgeva al grande e benefico Amico, che è sempre pronto ad amare e perdonare le sue pecorelle. La povera Amy si ricordava con rammarico dell’aiuto che le dava sempre la sua mamma, insegnandole a guidarsi da sé ed a fare il bene, ma avendo ormai imparato a chi rivolgersi, faceva del suo meglio per seguire la retta via e non deviare; ma era una pellegrina molto giovane ed il viaggio le pareva lungo e difficile!
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