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      Anche tu mi avevi abbandonato ed ero talmente avvilito che ero pronto ad andarmene al diavolo! — cominciò, come per scusarsi.
      — Non parlare a quel modo! Cambia vita e ricomincia da capo, figliuolo mio.
      — Cerco sempre di cambiare e non riesco mai! Comincio, comincio e non arrivo mai in fondo! — disse egli con dolore.
      — Vai a pranzo! ti sentirai meglio, dopo aver mangiato. Gli uomini sono sempre di cattiv’umore quando hanno fame — e, detto questo, Jo scomparve.
      — Questo è un «labello» centro il mio sesso — rispose Laurie imitando Amy mentre andava a pranzare insieme col suo nonno, che era di umore addirittura splendido e che fu per tutto il giorno anche troppo rispettoso e dolce nelle sue relazioni col nipote.
      Tutti credettero l’affare finito e la tempesta passata. Ma il male era fatto, e benché tutti se ne dimenticassero, Meg se ne ricordò. Non alluse mai più ad una certa persona, ma pensò molto a lui; e lo sognò più di una volta.
      Un giorno Jo, rufolando fra le carte di sua sorella, per cercare un francobollo, trovò una carta tutta piena di «Signora John Brooke». Con un sospiro tragico lo prese e lo gettò nel fuoco pensando che lo scherzo di Laurie aveva purtroppo avvicinato per lei il giorno terribile della separazione.
     
     
     
     
     
     
     
      CAPITOLO DICIANNOVESIMO
     
     
      Prati fioriti.
     
     
     
     
      Le settimane che seguirono fluirono come i raggi di sole dopo la tempesta. I malati miglioravano rapidamente; il signor Brooke cominciò a parlare di ritorno per l’anno nuovo e Beth potè presto sdraiarsi sul sofà nello studio, divertendosi prima coi suoi amati gattini e cucendo poi i vestiti alle sue bambole che, poverette, erano in uno stato deplorevole.


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





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