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      La signora March fu la prima a rimettersi ed alzò una mano dicendo: — Zitti tutti; ricordatevi di Beth.
      Ma era troppo tardi; la porta si apri ad un tratto, e sulla soglia apparve la figurina rossa; la gioia prestò forza alle deboli membra, e Beth corse dritta tra le braccia di suo padre.
      Non c’è bisogno di dilungarci su quello che accadde dopo: basti dire che i cuori traboccarono e che le lacrime di gioia portarono via tutta l’amarezza del passato, lasciando sola la dolcezza del presente.
      Ma non tutto fu romantico, perché una sonora risata li rimise tutti! Anna venne scoperta dietro una delle porte singhiozzante sul grasso tacchino che si era scordata di posare quand’era scappata dalla cucina. Passato il parossismo delle risa, la signora March cominciò a ringraziare il signor Brooke per le cure prodigate a suo marito, cosa a cui il giovane rispose ricordandosi subitamente che il signor March aveva bisogno di riposo e ritirandosi precipitosamente insieme con Laurie.
      Ai due invalidi fu ordinato allora un riposo assoluto ed essi obbedirono sedendosi ambedue nella stessa poltrona e chiacchierando a più non posso. Il signor March raccontò loro come aveva avuto da gran tempo l’idea di far quest’improvvisata ed era riuscito nel suo intento perché il dottore, vista la bellissima stagione, gli aveva dato il permesso di partire: poi cominciò a parlare di Brooke e raccontò come era stato buono ed amorevole con lui e finì col dire che egli era un giovane buonissimo e degno della più grande stima.


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





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