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      Perché il signor March a questo punto facesse una piccola pausa, e, dopo aver dato uno sguardo a Meg che soffiava violentemente il fuoco, si volgesse a sua moglie con un’alzata di sopracciglia, lascio a voi d’immaginare. Lascio anche a voi d’immaginare perché la signora March scuotesse dolcemente il capo e gli domandasse ad un tratto se voleva mangiar qualcosa.
      Jo vide e capì quello sguardo ed uscì dalla stanza per andare a prendere un po’ di brodo buono e del vino, brontolando tra i denti, mentre chiudeva la porta con un gran picchio: — Al diavolo i giovani degni di stima coi begli occhi castagni!
      Nessun altro pranzo di Natale sorpassò in bellezza e bontà quello che vi fu quel giorno! Il tacchino era un vero portento quando Anna lo portò a tavola; ben arrostito, ripieno e decorato magnificamente.
      Il plum-pudding si struggeva in bocca e le gelatine, di cui Amy si poteva finalmente beare, erano squisite. Tutto era buono e ben fatto; — Un vero miracolo, — aggiunse Anna — poiché il mio spirito era tanto agitato, signora, che è stato un miracolo ch’io non abbia arrostito il plum pudding invece del tacchino e non abbia riempito il tacchino di zibibbo, facendolo bollire poi nel tovagliolo,.
      Il signor Laurence e suo nipote pranzarono con loro e così pure il signor Brooke, a cui Jo dava delle occhiate torve, con gran divertimento di Laurie. A capo della tavola erano due poltrone sui cui sedevano i due invalidi, che festeggiavano questo giorno con pollo arrosto ed un po’ di frutta. Naturalmente si fecero dei brindisi, si raccontarono aneddoti, si cantarono vecchie storie, «reminiscenze», come le chiamavano i vecchi della tavola, e tutti si divertirono immensamente.


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





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