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      Una gita in slitta era stata già combinata da alcuni giorni ma le ragazze rifiutarono di lasciar loro padre e perciò gli invitati si ritirarono presto e verso il crepuscolo tutta la famiglia si riunì presso il fuoco.
      — Un anno fa brontolavamo che Natale sarebbe stato triste e noioso. Ve ne ricordate? — domandò Jo, rompendo una piccola pausa che aveva seguito un lungo discorso.
      — Tutto considerato non è stato un anno spiacevole — disse Meg sorridendo al fuoco e congratulandosi con sé stessa di aver trattato il signor Brooke con dignità.
      — Un po’ difficile se vogliamo — dichiarò Amy, osservando con attenzione il mutamento di luce sul suo anellino.
      — Sono contenta che sia finito perché ti abbiamo di nuovo con noi — mormorò Beth, che sedeva sulle ginocchia di suo padre.
      — Una strada un po’ scoscesa per voi, mie piccole pellegrine, e specialmente l’ultima parte. Ma siete andate avanti coraggiosamente e credo che presto potrete scaricare i vostri fardelli! — disse il signor March, guardando con paterna soddisfazione le quattro giovani facce riunite intorno a lui.
      — Come lo sai? Ti ha detto qualcosa la mamma? — domandò Jo.
      — No, ma le pagliuzze mostrano da qual parte tira il vento; ed io ho fatto parecchie scoperte oggi!
      — Oh diccele, papà! — gridò Meg, che gli sedeva accanto.
      — Eccone una! — e prendendo la manina che posava sul bracciolo della sua seggiola, mostrò l’indice un po’ spellato, una bruciatura nel mezzo della mano e due o tre piccoli indurimenti sulla palma — Mi ricordo di un tempo in cui questa mano era bianca e soffice e la tua prima cura era di conservarla così. Era molto bellina allora, ma per me è molto più bella adesso perché in queste macchie apparenti leggo una piccola storia.


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





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