Pagina (263/280)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Non trovo più la mia ragazza impetuosa, ma se invece di lei avrò una donna forte, amorosa e buona, sarò perfettamente contento. Non so se è la tosatura che ha resa seria e composta la nostra pecorella nera, ma so che in tutta Washington non ho potuto trovare una cosa bella abbastanza da comperare con i venticinque dollari che la mia buona bambina mi ha mandato.
      Gli occhi di Jo si riempirono per un momento di lacrime ed il volto pallido arrossì, mentre riceveva gli elogi di suo padre, sapendo in cuor suo che se li era ben meritati.
      — Adesso a Beth — disse Amy, desiderosa di sentire che cosa avrebbe detto poi di lei, ma pronta ad attendere.
      — Della mia Beth è rimasto così poco che temo, se dico qualcosa, che mi svanisca del tutto, benché non sia così timida come lo era — cominciò suo padre allegramente, ma, ripensando al grave pericolo corso così recentemente, se la strinse al petto dicendo, con la guancia posata amorevolmente sulla sua: — Sei salva, mia Beth, e, se Dio vuole, spero di poterti tenere sempre con me!
      Dopo un momento di silenzio egli guardò Amy, che sedeva ai suoi piedi ed accarezzandole i capelli dorati: — Ho osservato — disse, — che Amy mangia le cosce del pollo, che è corsa su e giù tutto il giorno per aiutare sua madre, che ha ceduto il suo posto a Meg ed ha cercato di rendersi utile agli altri, cosa che non faceva per lo innanzi. Ho anche osservato che non brontola tanto, che non si guarda allo specchio e che non ha neanche fatto cenno ad un bell’anellino che porta in dito: perciò sono venuto alla conclusione che ha imparato a pensare più agli altri e non tanto a sé ed ha deciso di riformare il suo carattere come forma le sue figurine di gesso.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





Washington Beth Amy Beth Beth Dio Amy Amy Meg